La cocciniglia abita preferibilmente sul Gelso, Pesco e Actinidia; infesta i rami e il fusto originando nei casi più gravi, incrostazioni.
I frutti del pesco vengono attaccati dalle neanidi femmine (sull’Actinidia le neanidi maschili si presentano anche sui frutti); le parti legnose infestate deperiscono e talvolta disseccano, mentre i frutti hanno un deprezzamento che influisce negativamente sulla commerciabilità.
La cocciniglia sverna come femmina protetta dal follicolo che la ricopre integralmente.
Alla fine di aprile , nel giro di pochi giorni, depone dalle 100 alle 170 uova che si accumulano sotto lo scudetto; nel giro di poche ore nascono le giovani neanidi che subito si fissano ai rami, alle foglie e al tronco. La cocciniglia compie 3 generazioni l’anno, la prima in primavera, la seconda all’inizio dell’estate e la terza alla fine dell’estate.
I danni possono essere rilevanti perché sottraggono linfa alla pianta debilitandola molto; sui frutti in conseguenza delle punture si creano delle macchie circolari rossastre che ne diminuiscono il valore commerciale.
La lotta deve essere chimica e integrata da pratiche meccaniche: in inverno si faranno spazzolature, con opportune spazzole metalliche, sul tronco e sui rami per togliere i crostoni formatisi.
Per i trattamenti invernali bisogna ricorrere a prodotti più energici come il DNOC, gli oli gialli, i Polisolfuri di bario e il Polisolfuro di calcio che però va usato con precauzione per la sua fitotossicità; gli interventi primaverili si faranno, per integrare quelli invernali, con tipi di olio bianchi attivati con Fenoxycarb o Fosforati organici da effettuare in presenza della schiusa delle uova di prima generazione.