Che il nostro Pianeta sia a rischio non è certo una novità e che questo vada protetto e salvaguardato è un dato di fatto. L’industrializzazione e l’urbanizzazione hanno fatto fare un terribile scatto avanti ai cambiamenti climatici e all’impoverimento delle risorse naturali. La nostra impronta ecologica è troppo impattante e l’equilibrio tra vita e sopravvivenza è sempre più instabile.
I cambiamenti climatici, oltre ad aver messo a rischio di estinzione numerose specie animali e vegetali ha anche ridotto notevolmente le risorse idriche a nostra disposizione. La superficie terrestre è coperta per il 71% da acqua, ma quella disponibile è solo lo 0.008%. Se dividessimo in parti uguali la porzione di Terra destinata a ciascuno di noi, noteremmo come lo sviluppo demografico, il progresso e lo sviluppo delle civiltà più industrializzate hanno iniziato a sfruttare anche le risorse riservate agli abitanti di zone più arretrate. Nutrire i bisogni e, molto più spesso, i vizi dei popoli industriali costa molto in termini di spreco idrico: le colture intensive e gli allevamenti animali necessitano di quantità di acqua ben superiori ai consumi medi di un abitante della Terra.
Se individualmente ci mettessimo contro le grandi lobby dell’eccesso di produzione, non otterremmo molti risultati, va da se. Ma se ognuno di noi, nel suo piccolo, cercasse di risparmiare il più possibile acqua a disposizione, sommando i litri, il risparmio sarebbe davvero enorme.
Le statistiche elaborate dall’Eurostat mettono in evidenza che l’Italia è uno dei paesi con il più alto consumo di acqua procapite. Infatti, ciascun italiano consuma mediamente 213 litri al giorno, ma solo 3 di questi servono realmente a dissetare.
Al giorno d’oggi siamo abituati ad avere qualsiasi bene a portata di mano, pressoché illimitatamente e non pensiamo a quanto in realtà stiamo sprecando. Non è sempre necessario consumare a dismisura ciò che dovremmo invece custodire e preservare con cura.
Come è possibile risparmiare acqua nel nostro quotidiano? E’ più facile di quanto ci si immagini: basta prestare più attenzione a ciò che si sta facendo e come lo si sta facendo. Vediamo alcuni esempi.
E’ preferibile la doccia al bagno. Riempire una vasca significa utilizzare almeno 150 litri di acqua, con una doccia solo 40. Iniziamo a considerare il bagno come un piccolo lusso da dedicarci sporadicamente. Per l’igiene quotidiana basta la doccia e anche in questo caso si può ridurre ancora l’utilizzo dell’acqua se chiudiamo il rubinetto mentre di insaponiamo o ci facciamo lo shampoo. Perché lasciare andare nello scarico acqua pulita e preziosa, se non ci serve in quel momento?
Stesso concetto anche quando ci laviamo i denti. Mentre mettiamo il dentifricio sullo spazzolino e strofiniamo i denti, la maggior parte di noi lascia aperto il rubinetto. Basta chiuderlo e riaprirlo successivamente per risparmiare! Avete idea di quanti litri state buttando via? Mettete una bacinella nel lavandino, mentre vi lavate i denti e vedrete come si riempirà. (Se fate questo esperimento, non buttate via l’acqua raccolta nello scarico ma usatela, per esempio, per annaffiare le piante di casa o per lavare i piatti!)
Installare dei rubinetti con frangi-getto: l’aria che esce con l’acqua ne aumenta l’efficacia, riducendone il consumo.
La vaschetta dei nostri bagni è molto capiente , ma spesso i nostri bisogni non necessitano di tanta acqua per confluire negli scarichi. Se non l’avete già, montate una vaschetta con il doppio pulsante, uno con un flusso minimo e uno più consistente. Se il vostro impianto è vecchio e non potete modificarlo è sufficiente inserire nella vaschetta una bottiglietta da mezzo litro piena di acqua. Il volume occupato dalla bottiglietta è volume tolto all’acqua, quindi consumeremo meno litri per ciascun flusso.
Si consuma meno acqua con una buona lavastoviglie rispetto al lavaggio a mano. Se ne avete la possibilità, acquistate uno degli ultimi modelli. Ormai sono tutti a risparmio sia energetico che idrico. E’ proprio il caso di dire che chi più spende, meglio spende. Inoltre, accertatevi di avviare la macchina solo a pieno carico. Stesso discorso vale per la lavatrice.
Osservate una dieta corretta ed ecosostenibile: riducete il consumo di carne e scegliete solo frutta e verdura di stagione e a chilometri zero. Pensate che il 70% di consumo idrico è destinato agli allevamenti , sia per l’abbeveramento degli animali che per la coltivazione del loro cibo. E’ stato stimato che per produrre 5 chili di carne si utilizzino mediamente 500.000 litri di acqua. Anche la scelta di frutta e verdura locali e di stagione sono la scelta ideale: non solo si portano in tavola cibi più buoni e saporiti, ma si risparmia acqua. Infatti le coltivazioni intensive sono state ideate per trovare in qualsiasi momento dell’anno ogni tipo di vegetale, ma è una forzatura insensata.
Non sprecare cibo: pensiamo a quanta acqua è stata usata per la sua produzione. Per esempio, un solo pomodoro da 70 gr “costa” 13 litri; un etto di patate, 25litri; un uovo medio ben 135 litri e 100 grammi di formaggio, 500 litri. Sprecare il cibo equivale a sprecare acqua.
Una quantità impensabile di acqua viene usata per il giardinaggio. Avere un giardino (o un balcone) verde e fiorito è sicuramente bello, piacevole e ci fa sentire orgogliosi dei risultati ottenuti, ma dovremmo esserlo meno per i consumi. Basta annaffiare una volta di meno o utilizzare prodotti appositi per mantenere più umidi i terreni.
E’ importante anche controllare che l’impianto idrico di casa propria sia in perfette condizioni. Un rubinetto che perde può arrivare a costarci 24.000 litri all’anno.
Risulta essere possibile raccogliere l’acqua piovana, che può essere riutilizzata successivamente per usi domestici, come innaffiare le piante.