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Vi avevamo già raccontato del sapone più antico del mondo, il sapone d’Aleppo, importato in Europa dai Crociati, che tra il XI e il XIII secolo si recarono in Terra Santa per combattere le Crociate. Non ci volle molto perché anche gli Europei imparassero a saponificare, adattando l’antica ricetta di Aleppo e dando vita dalla seconda metà del XIV secolo a uno dei saponi più conosciuti al mondo: il sapone di Marsiglia. Già nel XII in Spagna si produceva un sapone molto puro, a base di solo olio d’oliva a causa delle difficoltà a reperire il pregiato olio di alloro, presente nel sapone di Aleppo. Nelle regioni dell’attuale nord Italia e nelle regioni spagnole di Alicante, Malaga, Cartagena e Castiglia nacquero attività produttive che, con il passare dei secoli, hanno reso eterno un prodotto passato alla storia come il sapone di Castiglia (Jabon de Castilla).
Ingredienti base del sapone di Castiglia, all’epoca, erano l’olio d’oliva, la barilla (una cenere alcalina ottenuta bruciando l’erba kali) e la salamoia. La salamoia veniva aggiunta al liquido bollente: il sapone veniva così a galla, già separato da impurità e liscivia. Il risultato finale era un sapone duro e bianchissimo, che nonostante il periodo di essicazione manteneva il suo caratteristico candore.
Il sapone, interamente prodotto con ingredienti di origine vegetale, era considerato un prodotto di lusso e lo si trovava nelle case di benestanti, aristocratici e potenti delle corti europee. Questo sapone non veniva utilizzato solo per l’igiene personale, ma veniva impiegato in molte altre attività.
Il sapone di Aleppo, quello di Marsiglia o quello di Castiglia sono tutt’oggi tra i saponi naturali più diffusi e in commercio se ne trovano di moltissimi tipi, sia prodotti con le ricette base, sia addizionati di altri ingredienti, come oli vegetali o oli essenziali. Ma forse non tutti sanno che è possibile produrre il sapone anche in casa propria.
Ingrediente fondamentale è la soda caustica, che va diluita in acqua distillata, ma si possono usare anche altri liquidi come infusi di erbe e fiori o succhi di frutta. Prima della sua trasformazione, durante il processo di saponificazione, la soda caustica è corrosiva e va trattata con moltissima cautela. Tuttavia, al termine del processo non ne rimarrà traccia. Il sapone naturale, infatti, è composto sia da oli che da grassi, che si trasformano in sale sodico e glicerina proprio reagendo alla soda caustica.
Occorrente
Gli ingredienti base per produrre il sapone di Castiglia sono
1 kg di olio di oliva
300 gr di acqua distillata
128 gr di soda caustica
10 ml di olio essenziale di lavanda (da aggiungere a procedimento inoltrato).
Questo il materiale necessario
Protezioni per maneggiare in sicurezza la soda caustica (guanti di gomma resistente, occhiali, mascherina per le vie respiratorie)
Bilancia di precisione
Mestolo di legno
Caraffa in vetro (per diluire la soda caustica)
Pentola di acciaio inox
Termometro da forno
Frullatore a immersione
Contenitori di buona plastica resistente (da usare come stampi)
Una coperta (o vecchi maglioni di lana)
E’ da tenere conto che durante il processo di saponificazione si possono raggiungere 90-100 gradi centigradi: è indispensabile, quindi, dotarsi di materiali ottimi e resistenti. Sono da evitare anche i materiali che possono essere rovinati dalla soda, come il rame, ferro, alluminio, stagno, pentole antiaderenti o plastiche molli
Procedimento
Dopo aver indossato le protezioni (guanti, occhiali, mascherina), si pesa la soda caustica e la si versa delicatamente nell’acqua dentro la caraffa. Mettere prima la soda e poi l’acqua è da evitare assolutamente perché è pericoloso.
Si mette l’olio a scaldare nella pentola e lo si porta a 40-50° a fuoco molto dolce
Si versa la soda diluita, con molta attenzione e delicatezza
Ora si inizia a frullare il composto, con il frullatore a immersione, finché non si addensa: quando il composto fa il nastro (cioè, come in pasticceria, alzando il frullatore lascia una scia che non si incorpora subito, ma rimane in superficie) si può aggiungere l’olio essenziale preferito. Si possono anche aggiungere spezie, alghe, erbe officinali o altri elementi naturali per donare al sapone altre qualità o caratteristiche specifiche per le diverse situazioni (scrub, vitaminico, lenitivo, ecc. ecc.)
Dopo aver mescolato bene il composto, la pasta va versata negli stampi e ricoperta con della vecchia lana (coperte o maglioni) e lasciato riposare un giorno. Finchè la pasta è morbida è possibile personalizzarla con un proprio “marchio di fabbrica”, imprimendo con uno stampino un proprio simbolo o una scritta
Dopo aver lasciato passare un giorno, sempre indossando i guanti, si toglie il sapone dagli stampi per tagliarlo nelle forme desiderate.
Il sapone sarà pronto dopo un periodo di maturazione che varia da 4 a 8 settimane
Una volta finito, potete incartare il vostro sapone con della carta riciclata, carta di riso, nastri di raso, raffia o fiori secchi.