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Ogni volta che la lavatrice avvia il ciclo di lavaggio, il getto d’acqua che dovrebbe sciogliere completamente detersivo e ammorbidente lascia nei condotti piccole quantità di sapone, polvere e residui d’ammorbidente. Queste scie, sommate all’umidità costante, creano un micro ambiente perfetto per muffe e batteri che nel tempo anneriscono le pareti del cassetto, sprigionano cattivo odore e, peggio ancora, possono trasferirsi sui tessuti appena lavati. La plastica porosa del vano e i condotti nascosti amplificano il problema perché offrono anfratti in cui l’acqua ristagna e la schiuma si rapprende. Pulire a fondo il cassetto diventa quindi un gesto di manutenzione che tutela non solo l’igiene dei capi, ma anche la resa meccanica della lavatrice, che fatica meno a sciogliere il detersivo quando i canali di scorrimento sono liberi.
Preparare l’area di lavoro e mettere al sicuro la lavatrice
Il primo passo consiste nello staccare la spina o, quantomeno, nel posizionare l’interruttore su off. Questa precauzione, spesso trascurata, evita che un movimento involontario faccia partire un programma durante la pulizia. Si apre lo sportellino del cassetto e lo si estrae seguendo la corsa fino allo scatto di fine corsa; i modelli più moderni hanno una linguetta centrale che, se premuta, libera completamente il vano. Il consiglio è di sistemare un asciugamano spesso sulla parte superiore della lavatrice, così da creare un piano d’appoggio in cui poggiare parti bagnate senza graffiare la smaltatura. Un secchio con acqua tiepida e un cucchiaio di bicarbonato già sciolto sono gli strumenti base, a cui si aggiungono uno spazzolino da denti dalle setole medie e un panno in microfibra pulito.
Distaccare i residui più tenaci senza graffiare la plastica
La prima fase di detersione punta ad allentare l’incrostazione. Il bicarbonato in acqua tiepida svolge una delicata azione abrasiva e leggermente alcalina capace di sciogliere il film di sapone rappreso. Immergere il cassetto nel secchio per una decina di minuti consente ai depositi di ammorbidente di ammorbidirsi. Successivamente, con lo spazzolino si insistono i punti in cui l’acqua tende a ristagnare, vale a dire gli angoli dei serbatoi e il condotto di erogazione del candeggiante, spesso trascurato perché più stretto. Il movimento circolare dello spazzolino, seguito da brevi sciacqui nel secchio, rimuove i grumi senza rigare la superficie. Il risciacquo finale sotto un getto di acqua calda corrente completa l’asportazione dei micro residui e rivela se ingiallimenti o aloni persistono.
Trattare muffe e odori con un agente naturale a base di aceto
Se nel cassetto permangono macchie grigiastre o macchioline scure, segno di colonie di muffe, l’aceto di vino bianco diventa l’alleato ideale. Un bicchiere di aceto versato in una bacinella colma d’acqua calda, in cui si immerge il cassetto per un’altra decina di minuti, attacca le spore grazie alla leggera acidità. Durante questo tempo l’odore pungente dell’aceto evapora parzialmente, lasciando una fragranza neutra una volta asciutto. Terminata l’immersione, si passa di nuovo lo spazzolino sui bordi e si sciacqua con acqua distillata, utile per evitare depositi di calcare che, altrimenti, si incollerebbero agli angoli appena decalcificati.
Pulire il vano interno e i condotti di ingresso acqua
Il cassetto pulito non basta se il binario e i tubicini di carico, situati all’interno della lavatrice, restano sporchi. Con una torcia si illumina il vano vuoto: le pareti laterali spesso presentano patine viscose e puntini di muffa. Un panno in microfibra imbevuto di acqua calda e aceto, avvolto intorno al manico di un cucchiaio di legno, diventa lo strumento d’elezione per raggiungere il fondo del vano senza smontare il coperchio superiore. Passando il panno dalla base verso l’alto si intrappola la sporcizia e la si porta all’uscita, dove basterà un secondo panno asciutto per rimuoverla definitivamente. Se i fori di erogazione dell’acqua sono intasati da calcare, uno stuzzicadenti di bambù, dolcemente ruotato, libera l’ostruzione senza rischiare di spezzarsi o rilasciare schegge metalliche.
Asciugare e rimontare garantendo ventilazione e scorrimento
L’asciugatura completa è fondamentale per evitare che muffe e batteri si ripresentino in poche settimane. Lasciare il cassetto a scolare verticalmente assicura che l’acqua si ritiri dal fondo; tamponare con carta assorbente accelera il processo. Prima di reinserirlo, un velo di silicone spray per elettrodomestici, spruzzato su un panno e passato sui binari, migliora la scorrevolezza e crea un film idrorepellente leggero. Quando il cassetto rientra nel suo alloggiamento, lo si spinge e si tira un paio di volte per distribuire il lubrificante residuo e accertarsi che la chiusura avvenga con lo stesso scatto lineare di fabbrica.
Manutenzione preventiva per tenere lontani i residui
Un cassetto pulito invita a una gestione più accorta dei detersivi. La dose corretta, misurata con il tappo o la vaschetta graduata, evita eccessi che non verrebbero sciolti dall’acqua e finirebbero aderenti alle pareti. Una volta concluse le lavatrici del giorno, estrarre leggermente il cassetto lascia circolare aria fresca e ostacola la condensa, principale alleata dei biofilm batterici. Ogni due o tre mesi bastano cinque minuti per una pulizia rapida: un panno umido con aceto elimina gli inizi di patina, evitando la necessità di interventi più invasivi.