La maggior parte dei cactus proviene dalle zone aride dei deserti, ma alcune specie particolari sono invece originarie delle foreste; i due gruppi necessitano di cure solo leggermente diverse.
Cactus del deserto Piante come l’Opuntia microdasys e il Cereus peravianus crescono spontanee in terreni poveri ma ben drenati; un terriccio costituito da una parte di sabbia e tre parti di composta per invasatura, rappresenta per queste piante un substrato adatto. I cactus del deserto richiedono moltissima luce: un davanzale soleggiato è un buon posto per crescerle in casa; il luogo scelto per collocare queste piante non deve essere troppo caldo in inverno, ma deve rimanere attorno a una temperatura di 5 C circa. Da maggio a settembre è necessario innaffiare abbondantemente i cactus, lasciando che il terreno si asciughi per uno strato di 1,5 cm prima di bagnare nuovamente.
Se posti all’aperto, i cactus del deserto traggono beneficio da posizioni soleggiate o in penombra; sia all’interno che all’aperto è bene girare il vaso periodicamente, in modo che la pianta possa sviluppami in maniera armoniosa e non asimmetrica in direzione della fonte di luce.
Passato il mese di settembre, si possono ridurre le innaffiature, da sospendere del tutto durante dicembre e gennaio; si riprende a bagnare in modo graduale a partire da febbraio. Innaffiature eccessive possono causare fenomeni di marcescenza delle piante.
Cactus della foresta. Essi comprendono il Rhipsalidopsis gaerineri, dai fiori scarlatti, e il Schlumbergera x buckleyi, dai fiori rossi. Si tratta di piante da tenere sempre lontano dalla luce diretta del sole e da lasciare in inverno a una temperatura minima di circa 10C, in ambiente leggermente umido.
In estate esse possono crescere all’aperto in posizione ombreggiata e riparata; si può usare per l’invasatura la stessa composta descritta per i cactus del deserto, alla quale va aggiunto del terriccio di foglie decomposte. E bene mantenere il terriccio leggermente umido durante l’inverno e all’inizio della primavera, quando le piante dovrebbero andare in fioritura. Dopo la fioritura, il terriccio va lasciato asciugare leggermente tra una innaffiatura e l’altra.
In maggio e in giugno le piante vanno bagnate con moderazione, mentre in luglio e in agosto devono essere lasciate senz’acqua; si può riprendere a bagnarle quando, in autunno, compaiono le nuove gemme.
Reinvasatura. Il momento per reinvasare le piante è quando le radici riempiono il vaso. Avvolgere un giornale attorno ai fusti delle varietà spinose per proteggere le mani.
Germogli e semi. Molti cactus producono germogli e steli laterali che possono essere facilmente staccati con le dita; con tali germogli, da prelevare in primavera o in estate, si ottengono nuove piante. Queste vanno collocate in vasi contenenti sabbia e composta da invasatura e vanno trattate come piante mature: dopo di che attecchiranno rapidamente. Se non si riesce a staccare i germogli con facilità, si possono anche tagliare con un coltello; in questo caso, però, prima di invasarli bisognerà attendere per alcuni giorni che si asciughino, per evitare che marciscano.
Per coltivare i cactus del deserto dal seme, preparare una miscela composta da 1 parte di sabbia fine e 3 parti di composta da semina sterilizzata, meglio se John Innes. Mettere nel vaso uno strato di ghiaia o cocci, la miscela di sabbia e, composta e da ultimo i semi (da non rico prire con il terriccio); quindi bagnare abbondantemente. Coprire il vaso con vetro o con plastica e collocarlo in ambiente a temperatura di circa 20-27 C. Le piante necessitano di luce nelle prime fasi della germinazione, ma successivamente vanno riparate dal sole diretto finché non si sono sufficientemente sviluppate per essere reinvasate.